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1° Congresso IRSOO su "La ricerca Optometrica e la sua rilevanza clinica"

...zione visiva per vicino e la sua misura tramite i test di abilità di lettura, l’utilizzo di questionari per la valutazione dei sintomi di occhio secco, confrontati con i risultati dei vari test di qualità della superficie oculare, e infine, la misura della refrazione periferica e le sue ripercussioni nella prevenzione della prog...

Indagini visive

...della prevenzione visiva, partecipando ad iniziative di screening visivi sul territorio in collaborazione con enti o associazioni che fanno informazione e/o prevenzione sanitaria ...



Tesi optometria 17 luglio 2015

...cuità visiva rilevata per lontano e vicino uguale o superiore a 0,0 logMar, assenza di patologie oculari, cornee curve aventi un meridiano inferiore a 7,45 mm e cornee piatte aventi un meridiano superiore a 8,00 mm. Tutti i portatori hanno utilizzato una lente a contatto Coopervision Proclear (Hi) e una Alcon Night & Day (Si-Hi), ognuna per ciascuno dei due occhi, casualmente selezionati, per un porto giornaliero di 12 ore durante 15 giorni. Per la rilevazione dei parametri è stato utilizzato un Topografo Antares CSO, e sono state effettuate per ogni singolo occhio 5 topografie in tre fasi, pre-porto, monitoraggio e post-porto. Sono stati presi in analisi per la valutazione del warpage i parametri di Root Mean Square (RMS), Asfericià (e) a 6,00 mm, Irregolarità di Curvatura (I.C.) e media dei gradi periferici (M.G.P.). Risultati: 7 degli 8 portatori hanno completato lo studio. Tra i 7 portatori, 14 occhi, è stata riscontrata la presenza di modesto warpage corneale in un solo occhio. La lente a contatto Proclear ha introdotto maggiori cambiamenti su RMS (-6,92%), la lente Night & Day ha apportato modifiche significative su I.C. (30,27%). SAIJA GIUSEPPE Titolo della tesi “Impieghi della sovratopografia e aberrometria con lenti a contatto morbide multifocali”. Relatore: Carlo Falleni; correlatore: Giuseppe Migliori. Votazione conseguita: 110/110 e lode. Scopo: Evidenziare i vantaggi relativi all’impiego della sovratopografia e aberrometria in un’applicazione di lenti a contatto multifocali. Analisi e valutazione delle variazioni topografiche e aberrometriche in funzione del decentramento della zona ottica della lente a contatto prendendo come riferimento la linea di sguardo. Valutazione della variazione della componente aberrometrica tra fase antecedente e successiva all’applicazione. Valutazione di quanto il decentramento e le aberrazioni incidono sull’acuità visiva. Ma...


10/10/2015 Giornata Internazionale della Vista

... alla prevenzione visiva. IRSOO, VINCI (FI) - SABATO 10 OTTOBRE 2015 ore 10.00-18.00GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA VISTA Con questa iniziativa proseguono le attività intraprese dall’IRSOO nell’ambito di un più ampio progetto di intervento sul territorio, con la finalità di offrire dei servizi alla popolazione in riferimento soprattutto allo sviluppo della funzionalità visiva e alla pre...

2/11/2015 Da Monopoli a Vinci: il filo dell'optometria geriatrica...

...della prevenzione visiva nell’età senile. Si tratta di un campo di attività nel quale i centri ottici che forniscono servizi optometrici possono avere un ruolo fondamentale, data la loro capillare distribuzione sul territorio. La presenza nel centro ottico di personale qualificato, con alle spalle una formazione di base idonea e un’attività continua di aggiornamento, consentirebbe infatti di svolgere un intervento di primo livello atto ad individuare precocemente disturbi e disfunzioni della vista e della funzionalità visiva e, qu...


06/03/2016 - Optometria geriatrica: una opportunità da cogliere al volo

...er la prevenzione”, “utilizzo di tecniche e strumenti che non usavo nella pratica lavorativa. Attenzione e rilevanza riservata all’aspetto psicologico della visita”. Oppure, per quanto riguarda l’attività di laboratorio optometrico: positivo “il fatto di unire la pratica a ciò che è stato appena spiegato in aula”, “la teoria sempre accompagnata dalla pratica”, “le ore di ambulatorio, in cui i professori sono molto disponibili e attenti”. Il primo incontro del corso è stato centrato sull’inquadramento del soggetto anziano dal punto di vista optometrico, psicologico e medico oculistico. Lo psicologo ha focalizzato il suo intervento sulla relazione del professionista con il paziente, l’optometrista ha inquadrato le modifiche e i deterioramenti delle varie funzionalità visive, l’oculista le modifiche e i cedimenti strutturali, tissutali e metabolici che portano un occhio anziano ad essere qualcosa di diverso da quello del giovane adulto e che va quindi analizzato e trattato in modi diversi. Nella gestione del soggetto geriatrico è fondamentale ascoltare il paziente, sentire quali sono le sue aspettative, dargli tempo di pensare e di rispondere, non suscitare suscettibilità o stimolare rigidità. Questi aspetti sono ritornati più volte durante il corso. E poi le attività pratiche integrative, centrate sull’esame del segmento anteriore, della trasparenza dei mezzi, sulle risposte neurofisiologiche alla stimolazione luminosa, sulla misura dell’AV e sul calcolo degli ottotipi, hanno reso l’incontro molto apprezzato dai partecipanti. Il secondo incontro è stato rivolto alle alterazioni della funzione visiva centrale; ...

Tesi optometria 31 marzo 2016

...nza e prevenzione”. Relatore: Parenti Luciano. L’elaborato si pone l’obbiettivo di capire, attraverso un'attenta analisi della letteratura, quali possano essere le cause dell'insorgenza e dello sviluppo della miopia, ma soprattutto quali possano essere i fattori preventivi per la stessa. La miopia, soprattutto negli ultimi decenni, è studiata con un'attenzione sempre crescente, in quanto la sua presenza risulta essere un problema di carattere socio-economico, con ripercussioni a breve e lungo termine. Nel lavoro sono stati rivisti, sulla base di una analisi della letteratura, quali sono i processi oculari legati alla miopia e come i fattori ambientali e genetici possano essere coinvolti nella sua comparsa e progressione. In particolare, è stato posto l’accento l'accento su due aspetti preventivi, che risultano essere di interesse sempre più ampio: gli effetti benefici dell'attività all'aria aperta e l'azione della vitamina D sul sistema oculare. Posto che scopo ultimo è quello di fornire indicazioni utili a garantire uno stato di benessere visivo fin dall'infanzia, i candidati hanno evidenziato quali possano essere le azioni che ogni optometrista potrà porre in essere al fine di limitare la progressione della miopia, attraverso un percorso mirato alla diagnosi precoce e al trattamento della stessa. GAIGA MARCO Titolo della tesi: “Applicazione di lenti a contatto rigide post trapianto corneale: descrizione di un caso clinico”. Relatore: Falleni Carlo; correlatore: Brambilla Davide. Lo scopo di questo case report è quello di evidenziare come l’applicazione di una lente a contatto rigida gas permeabile, normalmente valutata come prima scelta nell’applicazione di lenti a contatto post cheratoplastica, possa dare ottimi risultati sotto vari aspetti quali comfort e visus senza compromettere l’aspetto più importante, ovvero mantenere un quadro fisiologico inalterato. Nel caso specifico, a causa della posizione e della tensione dei punti di sutura, quindi della mancata corrispondenza tra l’innesto e la cornea ospite, si osserva un importante astigmatismo che ha trovato nell’applicazione della lente a contatto un buon risultato visivo, mantenendo inalterati gli altri aspetti. A causa della conformazione irregolare della cornea, un profilo oblato con una zona interna astigmatica, si è iniziato simulando al topografo l’applicazione della lente sui due meridiani principali, successivamente si è passati all’applicazione di una lente a contatto rigida gas-permeabile sferica per capire quale fosse l’appoggio. Poiché il risultato fluoroscopico non era soddisfacente, si è deciso di progettare una lente pilota a geometria inversa torica. Essendo migliorato il quadro fluoroscopio e l’appoggio, grazie appunto alla scelta di una geometria torica interna, si è continuata l’applicazione utilizzando la lente a contatto per osservare l’adattamento nel periodo seguente. La soluzione definitiva è risultata una lente bitorica con geometria inversa che consente di ottenere un fitting adeguato e di compensare l’ astigmatismo residuo misurato sulla lente a toro interno. La complessità costruttiva ha premiato l’impegno profuso in quanto ha consentito di ottenere un buon risultato visivo insieme a comfort e sicurezza. GUAETTA ANGELA Titolo della tesi “Vitamina D e progressione miopica”. Relatore: Boccardo Laura. L’insorgenza della miopia e la sua progressione è un problema di salute pubblica in tutto il mondo; sebbene l’esatta causa non sia ancora ben nota, sono state proposte diverse teorie per spiegare le possibili origini. Le miopie sono diverse da soggetto a soggetto e sono determinate da cause molteplici in cui giocano contemporaneamente fattori nutrizionali, genetici, ambientali, e stile di vita. Questa review riassume i possibili meccanismi biologici tra il tempo trascorso all’aria aperta e la miopia, dove l’esposizione regolare ai raggi solari permette al nostro corpo di attivare la produzione endogena di vitamina D, sopperendo al fabbisogno richiesto dal nostro organismo per un corretto funzionamento, e quindi aiuta a sviluppare una sorta di protezione verso l’insorgenza della miopia. I risultati più evidenti di alcune ricerche sono senza dubbio il fatto che nel confronto tra miopi e non miopi, i livelli di vitamina D risultano in misura sostanzialmente inferiore nei soggetti affetti dal difetto refrattivo rispetto coloro i quali non manifestavano il disturbo. E’ emerso inoltre che la concentrazione di vitamina D è più bassa nei maschi rispetto alle femmine, e si sono registrati valori inferiori anche negli individui provenienti dall’est asiatico rispetto a quelli di pari età appartenenti al ceppo europeo. LUCIANI ANDREA Titolo della tesi “Confronto tra misura oggettiva e soggettiva della refrazione oculare”. Relatore: Fossetti Alessandro. Scopo di questo studio è stato quello di confrontare e valutare statisticamente le misurazioni della refrazione oculare ottenute con auto refrattometro (MRI-3100 premium huvitz) con le misurazioni soggettive, secondo normale procedura, in una popolazione sana. Sono stati esaminati 114 occhi di 57 pazienti di età differenti in assenza di malattie sistemiche oculari. I soggetti sono tutti clienti di un centro ottico di Chieti e sono stati reclutati nel corso di controlli di routine. Sono stati presi in considerazione 3 elementi: refrazione abituale, refrazione oggettiva ottenuta con MRI-3100 premium huvitz e refrazione soggettiva eseguita secondo normale procedura. Tutte le misurazioni (sfera, cilindro, asse) sono state convertite in vettori di potenza. Per un'analisi statistica sono stati calcolati il test t di Student e l'indice di correlazione di Pearson. Sono stati raccolti inoltre dati di Acuità Visiva (AV),...


La ricerca optometrica e la sua rilevanza clinica

...nella prevenzione dei problemi della visione Un giorno e mezzo di lavori, il primo dedicato a una serie di presentazioni in plenaria, scaturite quasi interamente dalle ricerche cliniche e sperimentali effettuate all’IRSOO, intervallate da interventi di esperti sullo stato dell’arte delle conoscenze in vari ambiti professionali e da dibattiti con il pubblico presente; il secondo con workshop e seminari che costituiranno altrettante occasioni di adeguamento delle proprie abilità e competenze su temi, tecniche e procedure correlate alla prevenzione visiv...




Tesi optometria 27 giugno 2016

...cuità visiva. Si pensa quindi che l’utilizzo della tecnica di misurazione binoculare con setto psicologico possa portare ad un valore più preciso e veritiero dell'asse del cilindro correttore e ad un conseguente aumento delle performance visive e del comfort del paziente. ESPOSITO GABRIELE Titolo della tesi “L’aniseiconia refrattiva e la sua valutazione: il Manus Test”. Relatore: Maffioletti Silvio; correlatore: Facchin Alessio Pietro. L'anisometropia è uno degli aspetti optometrici da valutare e considerare attentamente durante l'esame visivo. Come dimostrato teoricamente in letteratura, l'uso di lenti a contatto contribuisce a ridurre l'aniseiconia. Nello studio l'obiettivo è evidenziare in modo esplicito e preciso la riduzione dell'aniseiconia, confrontando l'ingrandimento dell'immagine retinica dato dalla lente oftalmica con quello dato dalla lente a contatto. La riduzione dell'aniseiconia è il primo step per migliorare la visione binoculare e quindi migliorare la performance visiva. In v...

8/10/2016 - All'IRSOO la Giornata
Internazionale della Vista

... alla prevenzione visiva. IRSOO, VINCI (FI) - SABATO 8 OTTOBRE 2016 ore 10.00-18.00GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA VISTA Con questa iniziativa proseguono le attività intraprese dall’IRSOO nell’ambito di un più ampio progetto di intervento sul territorio, con la finalità di offrire dei servizi alla popolazione in riferimento soprattutto allo sviluppo della funzionalità visiva e alla pre...


Tesi optometria 31 marzo 2017

...zione visiva”. Relatore: Franceschi Edoardo. Nella breve ma intensa esperienza in Kenya la candidata ha potuto vedere e toccare con mano lo stile di vita dal punto di vista socio-culturale e sanitario, nonché le principali problematiche visive di natura organica che colpiscono buona parte delle popolazioni locali (cataratta, glaucoma e cheratocono ne rappresentano comuni esempi) e che, in un ambiente duro e con scarse risorse come il Kenya, possono rendere difficile lo svolgimento di qualsiasi attività, compromettendo notevolmente la qualità della vita. Gruppi di volontari da tutt’Italia si muovono nei vari e sperduti villaggi dell’Africa offrendo solidarietà attraverso controlli, fornitura di presidi ottici compensativi, cure mediche e interventi chirurgici alle persone che ne hanno necessità. I casi gestibili più facilmente vengono trattati direttamente in loco, mentre i casi più complessi vengono gestiti in ospedali, spesso molto distanti, con l’ausilio di strumentazione e personale qualificato. In questo lavoro la candidata ha voluto documentare la sua esperienza vissuta in Africa come optometrista e assistente volontaria, soffermandosi su alcuni case report risultati particolarmente interessanti e particolarmente difficili da gestire in ambienti ostili come quelli visitati. L’esperienza vissuta è stata formativa sia dal lato professionale che dal lato personale, offrendo uno sguardo diverso su ciò che accade e ci circonda, grazie ad uno scorcio di vita vera. CAPORALI ELENA Titolo della tesi: “Il ruolo degli acidi grassi omega-3 nel trattamento della dislessia: un’analisi critica”. Relatore: Megna Nicola. I grassi Omega-3 o PUFA n-3 sono una componente essenziale della dieta per l’individuo in età evolutiva, in quanto essi contribuiscono al corretto sviluppo del sistema nervoso centrale essendo dei costituenti delle membrane cellulari. Nel feto e nel neonato il sistema enzimatico che permette la loro elaborazione è ancora poco efficiente e quindi devono essere assorbiti in forma elaborata attraverso la placenta ed il latte materno. In presenza di complicazioni perinatali, quali ad esempio una nascita prematura, che vanno ad ostacolare il fondamentale ruolo di placenta e latte materno, e proprio a causa della mancanza di autonomia del neonato di assorbire gli omega-3 ed altre sostanze nutritive, si possono avere problemi di vario tipo, soprattutto a carico del sistema nervoso centrale. L’integrazione dei PUFA n-3 in età perinatale e neonatale può essere un importante componente nella prevenzione e nel...

Tesi optometria 6 Luglio 2017

...alità visiva prossimale nella norma. Per il campionamento sono stati selezionati 11 donne e 9 uomini, ogni singolo soggetto è stato sottoposto ad alcuni test preliminari per la misurazione delle prestazioni visive a distanza ravvicinata. Con i risultati dei singoli soggetti è stata calcolata la media e la deviazione standard. Il campione presentava i seguenti valori (media +/- deviazione standard): Radner test con 164+/-22 w/min e un'acuità visiva da vi...

31/01/2018 - La miopia in vetrina a Firenze

...tà di prevenzione e controllo della progressione miopica, le opzioni correttive e le complicanze di un difetto refrattivo in crescente diffusione fra le generazioni più giovani. Il congresso SOPTI si è dimostrato anche quest’anno un valido momento di incontro e confronto fra scienza e clinica: la clinica deve suggerire alla scienza gli ambiti di ricerca e, allo stesso tempo, la scienza può indicare al clinico linee di comportamento e di intervento basate su effettive prove di efficacia. Procedure di buona pratica in optometria e responsabilità professionale La prima parte del convegno si è focalizzata sul più ampio tema della responsabilità professionale. Partendo da una riflessione sul ruolo di ogni elemento della società nella promozione della salute e nella prevenzione dei p...

Tesi optometria 26 Settembre 2017

...er la prevenzione e permette in caso di necessità un tempestivo invio del paziente al medico Oculista, creando una fattiva collaborazione, volta al miglioramento del benessere dei pazienti, tra le due professioni. CICONTE MARIA PAOLA Titolo della tesi: “Test Duochrome: confronto tra schermo LCD e proiettore e tra vari livelli di luminanza”. Relatore: Parenti Luciano. Scopo: In questo studio si vogliono confrontare le differenze che possono verificarsi nelle misure del test Duochrome eseguite attraverso LCD e proiettore, utilizzati a vari livelli di luminanza. Materiali e Metodi: Sono stati raccolti i dati di 100 occhi, cioè 50 soggetti di cui 30 femmine e 20 maschi. I soggetti presi in esame avevano un’età compresa tra 19 e 41 anni (media 23,1 deviazione standard 4,03) e nessuno di loro presentava patologie o ambliopie che avrebbero potuto influire sullo studio. Dei 50 soggetti 30 sono miopi, 13 ipermetropi e 7 emmetropi. Gli strumenti utilizzati in questo studio sono il proiettore CPS25 della SBISÀ, uno schermo LCD Vision Chart della CV 03 della CSO, un occhiale di prova Oculus UB 4 e uno spettrofotometro Konica Minolta CL - 500A per misurare lo spettro di emissione delle due lampade utilizzate e poter fare un confronto tra le due. Per l’analisi statistica è stato utilizzato il programma Microsoft Excel 2016. Ai soggetti è stato sottoposto il test Duochrome nella sua procedura classica; in caso di disparità di visione tra rosso e verde veniva aggiunto potere negativo o positivo con step di 0.12D. Risultati: L’analisi statistica sulle misure effettuate ha evidenziato che gli strumenti forniscono risultati simili a tutti i livelli di luminanza. Valutando le differenze tra le misure effettuate in diverse condizioni di illuminamento sembra che lo schermo LCD presenti un minor numero di variazioni in qualsiasi condizione di luminanza, mentre il proiettore mostra più differenze tra entrambe le lampade ed il buio. Dunque al buio gli strumenti risultano più simili, mentre utilizzando le lampade lo schermo LCD presenta una maggiore ripetibilità rispetto al proiettore. Conclusioni: Possiamo affermare dunque che l’illuminazione ambientale non sembra un fattore determinante per il risultato che si ottiene con il test Duochrome, che può essere eseguito indifferentemente sia al buio che alla luce. Sembra che lo schermo LCD sia meno influenzato dal tipo e dal livello di luminanza. KARDATOS DIMITRIOS Titolo della tesi: “Il diametro della pupilla dipende dall’errore refrattivo?”. Relatore: Boccardo Laura. Nel 2015 sulla rivista “Optometry and Vision Science” si è aperto un dibattito relativo alla dipendenza del diametro pupillare con l’ametropia. Nell’articolo “Is Pupil Diameter Influenced by Refractive Error?” Orr e colleghi hanno concluso che non trovano una correlazione fra errore refrattivo e diametro pupillare. Al contrario Guillon, Dumbleton e Theodoratos, in una lettera all’editore, sostengono che i miopi hanno un diametro pupillare maggiore rispetto agli ipermetropi. Scopo del nostro lavoro è misurare la dimensione pupillare di soggetti giovani, miopi e ipermetropi, e confrontare poi i risultati con altri emersi da precedenti studi presenti in letteratura. È stato misurato il diametro pupillare di 10 soggetti miopi (età media 23.3 ± 2.3 anni) e 12 ipermetropi (età media 23.8 ± 3.3 anni). Le immagini delle pupille sono state acquisite con il Sirius della CSO, un pupillografo a infrarossi; la misura è stata eseguita prima senza correzione e poi correggendo l'equivalente sferico con lenti a contatto giornaliere. Entrambe le pupillometrie sono state fatte in condizione di luce scotopica (0.04 Lux), mesopica (4 Lux) e fotopica (40 Lux). Dai dati raccolti emerge che senza correzione c’è differenza statisticamente significativa fra miopi e ipermetropi per tutti i livelli di luminanza, mentre non c’è differenza statisticamente e clinicamente significativa con correzione, per pupilla fotopica (p=0.08) e mesopica (p=0.45). Il diametro pupillare dei miopi è leggermente maggiore senza correzione rispetto a con correzione, ma la differenza è statisticamente significativa solo per la pupilla scotopica (p Questi dati sostengono l’ipotesi che negli ipermetropi si misuri generalmente un diametro pupillare ridotto perché, essendo la misura di solito eseguita senza correzione, richiamino un certo grado di accomodazione, e quindi di miosi, per compensare l’ipermetropia non corretta. Lo studio conferma che l’elemento più significativo che influisce sul diametro pupillare, a parità di età e di luminanza, è l’accomodazione, non l’ametropia di per sé. La nostra esperienza, per quanto condotta su un numero limitato di occhi, ha dimostrato che per confrontare il diametro pupillare di soggetti con diverse ametropie, e` necessario che la misura venga eseguita dopo aver corretto il difetto refrattivo con lenti a contatto. LOTTINO FABIO Titolo della tesi: “Effetti della non perpendicolarità dei meridiani principali e del metodo di misura della refrazione sull’Acuità Visiva”. ...

Tesi optometria 21 Febbraio 2020

...alisi visiva da vicino nei giovani. FABBIANI MARCO Titolo della tesi: “Distanza di utilizzo dello smartphone nelle normali attività social”. Relatore: Sostegni Paolo. Scopo: Lo studio ha come obiettivo principale quello di misurare le distanze di utilizzo dello smartphone, nell’esecuzione di diversi compiti, raffrontandole con la Distanza di Harmon (DH) e la distanza del riflesso visuo-posturale (ReViP) da parte di un gruppo di persone (bambini, adolescenti e adulti) selezionate in maniera casuale. Metodo: Sono state valutate 90 persone di ambedue i sessi e di età compresa tra gli 0 e i 60 anni; successivamente raggruppate in 3 fasce d’età: la prima 0 – 20 anni, la seconda 21 - 40 anni e la terza 41 – 60 anni. Successivamente sono state misurate la loro DH, la ReViP e le distanze alle quali sono stati portati a termine i vari compiti richiesti. Nella registrazione si è tenuto conto se venivano utilizzate una o due mani per svolgere l’attività. Risultati: La prima fascia considerata, tra 0 e 20 anni ha una DH media di 39,4 cm, una ReViP media di 37,5 cm e una distanza media di utilizzo di 30,5 cm; la seconda fascia d’età (21 – 40 anni) presenta una DH media di 41,3 cm, una ReViP media di 40,4 cm e una distanza media di utilizzo di 33,2 cm ; infine la terza fascia che va dai 41 ai 60 anni possiede una DH media di 39,9 cm, una ReViP media di 39,5 cm e una distanza media di utilizzo di 35,6 cm. Conclusioni: Nella maggior parte della popolazione valutata i compiti richiesti sono stati portati a termine a distanze inferiori sia alla DH che alla ReViP. GORI CECILIA Titolo della tesi: “Evoluzione delle lenti progressive e analisi di alcuni studi sulla loro ottimizzazione in ambiente di ufficio”. Relatore Migliori Giuseppe; correlatore Iaia Massimiliano. Il tema dello studio è il confronto tra confort visivo con lenti progressive ad uso generale e lenti progressive ad uso specifico, in un campione di soggetti presbiti nella situazione particolare del lavoro d'ufficio. Nella prima parte del lavoro viene fatta una breve introduzione sulle aberrazioni ottiche per poi prendere in esame l'evoluzione del design della lente progressiva partendo dalla nascita delle prime geometrie come superamento delle lenti bifocali. Vengono descritti i principali design e tecniche di ottimizzazione delle lenti. Nella seconda parte viene affrontato il tema del confort nel contesto del lavoro di ufficio in portatori presbiti: vengono messi a confronto due diversi studi, svolti quasi contemporaneamente, nei quali si evidenzia come, ai fini di un benessere globale sul posto di lavoro sia necessario tenere conto di fattori quali la postura e la tipologia di lente. Il primo esperimento è di tipo soggettivo: dopo la misurazione dei parametri ergonomici; rilevati in base ad una foto scattata alla postazione abituale, e dei parametri optometrici, i partecipanti hanno testato una lente progressiva ad uso generale ed una ad uso specifico da ufficio a settimane alterne per quattro volte. I partecipanti non erano al corrente delle caratteristiche tecniche delle lenti. I risultati sono stati monitorati attraverso test somministrati alla fine di ogni settimana. Alla fine del periodo di prova dall’analisi dei dati è emerso che per la maggior parte dei partecipanti era preferibile la progressiva da ufficio; buona parte di loro, dopo le prove alternate, ha però optato per la lente progressiva ad uso generale dopo averne valutato le prestazioni generali. Per il secondo esperimento è stato costruito appositamente un optometro per rilevare i parametri ergonomici di ogni partecipante seduto alla sua abituale postazione di lavoro. In questo secondo esperimento si sono confrontate le zone di visione nitida alla distanza del monitor per portatori presbiti di tre tipi di lenti: monofocali, lenti progressive e lenti progressive da ufficio. Le conclusioni tratte da questo secondo lavoro prevedono che la soluzione visiva migli...